La scoperta di alcune formule di materiali 3D presso l’università del design di Londra, nel 2015, ha generato l’interesse per un differente utilizzo dei tessuti prodotti con quelle formule, nati in origine per uso aerospaziale e con procedimenti industriali a bassissimo impatto inquinante.
Accanto all’uso di quei materiali innovativi, si è creata in parallelo l’esigenza di lavorare anche con materiali plastici rinvenuti presso giacenze di magazzini di stoccaggio; questo allo scopo di non mettere in circolo altro materiale in plastica ma utilizzando quello già prodotto e rimasto inutilizzato.